lunedì 15 marzo 2010

Avatar - Ti vedo


Qualche giorno fa sono andato a vedere Avatar di James Cameron e mi è piaciuto molto.
Avatar non è un film che va visto con la mente, e chi è caduto nel tranello di guardarlo con la mente anziché col Cuore probabilmente ci avrà scovato significati nascosti e magari anche qualche difetto.
E’ bello sentire all’uscita del cinema quelli che non si sono fatti trasportare dalla magia del mondo di Pandora e stanno già criticando il film prima di aver messo i piedi fuori dalla sala. Dietro ogni scena hanno visto qualche rimando politico o sociale che a loro non è piaciuto.
E’ proprio questo che intendo quando parlo di “guardarlo con la mente”.

Io mi sono fatto rapire al punto tale che, all’uscita dal cinema, per un paio d’ore ho camminato con circospezione perché avevo la sensazione di essere sopra il ramo di un albero e non sul marciapiede.

Le considerazioni di coloro ai quali non è piaciuto si possono riassumere in due o tre concetti (l’essere umano medio non è dotato di grande fantasia né di indipendenza mentale, per cui anche quando critica lo fa appoggiandosi a forme-pensiero precostituite):
“E’ troppo violento. Fornisce il messaggio che alla fine tutto si risolve con la violenza”.
Beh... a queste persone faccio gentilmente presente che siamo sul pianeta Terra, un pianeta sul quale non solo c’è la guerra, ma le marce per la pace si fanno frantumando le vetrine e picchiandosi con i poliziotti. Al momento attuale gli eserciti e le guerre sono ancora necessari per risolvere le dispute fra i popoli – perché il livello di coscienza dei popoli è quello che è – per cui non sono fenomeni che possono venire ignorati dal cinema.
Se volete un mondo diverso... invece di criticare i registi, cominciate a costruirlo... come si fa? In fondo è semplice, ma occorre un super-sforzo (come direbbe il signor G.): basta smettere di giudicare gli altri e lamentarsi... ed è sufficiente farsi impregnare di Bellezza quando si va a vedere un film!

Alcuni hanno commentato: “In certe scene è veramente troppo new age”.
Sì è vero, ma il problema non è che quelle scene sono new age, bensì che noi attribuiamo alla corrente new age tutto ciò che in realtà fa parte delle nostre antiche tradizioni pagane e sciamaniche. Io nel film non ho visto niente di new age, ma solo la rappresentazione simbolica di alcune cerimonie iniziatiche vecchie di migliaia (in realtà milioni... ma non ditelo agli storici) di anni. L’ignoranza diffusa riguardo tutta quella sfera del nostro passato che va più indietro del Kali Yuga (prima del 3000 a.C.), fa sì che venga interpretato come ‘new age moderna’ ciò che è invece antico e tradizionale.

C’è anche chi ha visto nel film rimandi politici di ogni genere, riferimenti alle vicende degli indiani d’america, alle guerre in Iraq e in Afghanistan... insomma... la mente duale al governo... al posto del Cuore!

Io invece ci ho visto, almeno in parte, il nostro futuro (pensa un po’...), ossia un mondo dove il contatto con la Terra e gli animali torna ad essere autentico e ‘sottile’. Dove i guerrieri tornano a essere guerrieri tradizionali e non più soldati. E’ geniale il fatto che i protagonisti possano governare gli animali collegandosi con loro attraverso la treccia dei propri capelli. Metodo che viene usato dai Na’vi anche per accedere all’intelligenza della Grande Madre (Eywa) per mezzo dell’Albero delle Anime (Vitraya Ramunon).

Neytiri (di cui mi sono innamorato, mentre l’attrice che la interpreta, Zoe Saldana, non mi attrae particolarmente) introduce il protagonista maschile nel mondo del TI VEDO, un modo di conoscere l’altro che agli umani è sconosciuto. E dietro questa espressione si nasconde la capacità di VEDERE realmente l’altro, di SENTIRLO cioè al di là della sua personalità... o meglio, al di là della nostra personalità! Ciò che ci impedisce di conoscere veramente l’altra persona non è infatti la sua ‘maschera’, bensì la nostra. Guardiamo l’altro – anche il partner, che crediamo di conoscere bene – attraverso i filtri dei nostri stessi meccanismi mentali. Se io sono identificato con la mia anima, allora VEDO e comunico direttamente con l’anima dell’altro, mentre se mi trovo nella mia personalità comunico sempre solo con me stesso, con i miei specchi... parti di me che proietto sull’altro credendole parti di lui.

Ecco perché intendo Avatar come una rappresentazione del futuro che ci aspetta prossimamente. Un futuro che non si trova là fuori in un altro posto o in un’altra data, ma un futuro al quale possiamo accedere già in questo istante se ci prendiamo la briga di scovare - grazie all'Amore - tutta la Bellezza delle persone e delle cose che si nasconde oltre la loro apparenza. E un modo per cominciare è farsi prendere dalla magia di Pandora.

Salvatore Brizzi
NON DUCOR DUCO
(non vengo condotto, conduco)