giovedì 18 novembre 2010

Abbiate sale in voi stessi


[13]Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini.
[14]Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, [15]né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. [16]Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli.

Mt 5,13-16

Noi siamo il sale della Terra.
Noi siamo il Fuoco che aiuterà il pianeta a incendiarsi.
Questo Fuoco non estingue, ma spinge a risorgere.
Chi... se non noi... potrà fare ciò?
Quando il cibo è insipido aggiungiamo il sale, ma se il sale stesso diventasse insipido... con cosa lo potremo render salato?
Se noi, che siamo il Fuoco, dovessimo perdere la capacità di ardere... chi o cosa ci farà riacquistare lo Spirito fiammeggiante?
Il Fuoco non può prendere il Fuoco dall’esterno; esso deve reggersi da sé.
Quale follia sarebbe attendere un maestro capace di regalarci l’ardore!

Voi siete il sale della Terra.
Nell’ascoltare queste parole c’infiammiamo d’amore fino alla pazzia.
Facciamo appello a tutta la resistenza del nostro sistema nervoso affinché non ceda mentre il fulmine lo attraversa.
Siamo torce che tracciano solchi nel cemento delle città.
Siamo le lucerne - tanto più efficaci quanto più silenziose - da cui gli uomini possono bere luce.
E non ci stiamo certo riferendo all’esempio che possiamo dare con le nostre parole o le nostre azioni. Dio ci guardi dal divenire esempio per qualcuno.
D’altronde il Fuoco non può che scandalizzare.
Esso scalda per il solo fatto che è Fuoco, non perché brucia in un modo piuttosto che in un altro.

Siamo il sale della Terra. Siamo il suo sapore, il suo Spirito.
Ubriachi di Dio, trabocchiamo perdono e compassione.
Venite e razziate il nostro Cuore, cibatevi finché potete... fino a saziarvi.
Prendeteci tutto e vi daremo di più. Qui è la fonte inesauribile: più ne cogliete più se ne genera. Chiamate i vostri figli e dite loro di aver trovato la coppa del Graal... che vengano a brindare.

Depositate ai nostri piedi le vostre croci... e accogliete la nostra, perché il nostro giogo è leggero. Rinunziare alla melma dei lamenti è semplice: diventate le arterie di questo nuovo organismo; lasciate che il sangue vi usi per portare ossigeno dal Cuore alla periferia.
La ricompensa è dolce.

Siamo i rami forti da cui gli angeli spiccano il volo.

[49]Perché ciascuno sarà salato con il fuoco. [50]Buona cosa il sale; ma se il sale diventa senza sapore, con che cosa lo salerete? Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri.
Mc 9,49-50


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Salvatore Brizzi
NON DUCOR DUCO
(non vengo condotto, conduco)