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mercoledì 5 settembre 2012

Facciamo chiarezza - Portiamo Luce nell’oscurità


Finché siamo pura Luce, Anime non incarnate, l’Amore è l’unica cosa che conosciamo, risuona placido e perenne. È una sinfonia perfetta. Ma, per fortuna o per sfortuna, a qualcuno tocca di ridiscendere nel mondo. E il mondo è un’altra storia... anzi, un’altra musica.

Qui abbiamo imparato a darci dei nomi, a dare i nomi agli animali, alle cose e a ciò che ci accade e ci circonda. Diamo anche un nome ai sentimenti e alle emozioni. Ma ci abbiamo ormai preso così tanto la mano che i nomi non sono più solo nomi. Essi divengono storie, memorie, condizionamenti. Tanti nomi, tante storie, tanti sentimenti ed emozioni che non suonano più un’Armonia perfetta, ma creano un frastuono, un rumore, un chiasso.
Il Mondo è una sfida, la sfida è ritrovare l’Armonia e solo la via del Cuore ci può condurre là.

In questi ultimi giorni, le persone che più mi vogliono bene mi hanno detto: “Guarda che qualcuno dopo aver letto ciò che scrivi dice che sei di destra, che ce l’hai con chi non è italiano, con le minoranze e con gli zingari.” Nel dirmelo questi amici avevano lo sguardo più incredulo del mio (io ero attonito, ma loro erano quasi in lacrime). Ho subito pensato che dietro quelle voci non ci fosse della cattiva fede, ma qualcuno che poteva aver frainteso, e in una Babele linguistica aveva cercato di attribuire un “nome” a qualcosa di nuovo utilizzando i suoi vecchi schemi di riferimento duali (destra/sinistra), andando così lontano dal significato che io volevo attribuire alle parole.

È un fenomeno molto limitato, in quanto la maggior parte delle persone ha sempre ben compreso le mie intenzioni, ma proprio perché il fenomeno non si allarghi ho deciso di intervenire subito. Dopo aver indagato ho scoperto che il diffondersi di tali voci sarebbe riconducibile – oltre che al naturale sonno della coscienza umana – a una mia intervista sulla politica pubblicata in rete qualche mese fa in formato pdf (e poi ritirata) e ad alcuni passaggi del mio libro La Rinascita Italica.

Premetto che questo post è rivolto a coloro che non mi conoscono e potrebbero farsi un’idea della mia persona utilizzando come uniche fonti i miei articoli e alcuni miei video. Coloro che invece hanno frequentato i miei corsi e hanno avuto occasione di guardarmi negli occhi e parlarmi direttamente sanno bene quanto queste voci siano inconcepibili.

Dal momento che ho deciso di entrare in Politica appoggiando il Partito Italia Nuova, voglio fugare ogni dubbio riguardo tali argomenti. In questo partito ho subito percepito un vento di idee belle, sane e integre; idee sostenute da persone – soprattutto giovani – che si vogliono impegnare nel creare più Armonia. Per cui mi sembra corretto chiarire alcuni punti, proprio allo scopo di creare una base solida e condivisa da tutti coloro che si sono avvicinati e vogliono avvicinarsi al partito:

Punto primo: La libertà dell’individuo equivale alla Vita dell’Individuo stesso e va tutelata e salvaguardata sempre e comunque.
Punto secondo: Non ho simpatie per nessuna ideologia limitante la libertà degli altri. Credo nella libertà come massimo valore e da anni tengo dei corsi che hanno proprio come scopo principale fare in modo che le persone “liberino la loro mente dai condizionamenti imposti”.
Punto terzo: In nessuno dei miei scritti ho mai espresso idee razziste o xenofobe. Non sono nazista, non sono fascista, non sono comunista, non sono di destra e non sono di sinistra... (già è faticoso “essere se stessi”). Le ideologie del passato non mi appartengono e non mi riconosco in nessuna di esse. Lascio che i morti seppelliscano i loro morti.

Quando mi hanno chiesto cosa ne penso della questione del revisionismo storico applicato alla seconda guerra mondiale e delle figure di Hitler e Mussolini, ho sempre risposto con l’invito a non credere bovinamente a quanto ci viene propinato dai media come Verità assoluta (ma questo vale per tutti gli argomenti, di qualunque genere: dalla politica, alla medicina, all’alimentazione) e ho sempre stimolato le persone a leggere, indagare, documentarsi per essere capaci di costruirsi una loro verità, evitando di prendere a prestito quella ufficiale. Ma io non sono mai stato un revisionista e fino a prova contraria per me vale ciò che ho imparato sui libri di scuola. Però ho invitato le persone a istruirsi sui testi più vari e non dare mai nulla per scontato. Lo faccio sempre.

Il mio libro s’intitola Rinascita Italica perché il termine “italica” ha una forza maggiore rispetto a “italiana”, non perché io sia un nostalgico dei tempi del Duce!
Le parole, oltre ad avere un senso, hanno anche un suono, il quale non è meno importante del senso, perché è in grado di trasmettere una precisa forza. “La Rinascita Italiana” non produrrebbe mai lo stesso effetto. Si tratta di una semplice scelta stilistica. Ed è giusto che le cose semplici rimangano tali. In questo Paese si dovrebbe fare uno sforzo per evitare di aprire sempre la porta al passato, il quale risucchia con il suo veleno, il suo odio, le sue guerre ingiuste, i suoi rancori e i suoi crimini, ogni fenomeno che vuole essere nuovo nel Presente.
Ma io vivo Adesso, non settant’anni fa.

Sia nel mio libro che nei miei articoli utilizzo spesso il termine Patria. Patria è solo un nome, che però colpisce direttamente il Cuore (almeno il mio), molto più che i termini “nazione” o “Paese”, che sono più freddi, privi di anima. Ogni uomo ha la necessità interiore di una provenienza culturale, di una storia condivisa. Una Patria è una provenienza, è un mezzo per mantenere radici storiche e culturali; un punto di partenza che però non esclude altre esperienze di affratellamento. Nel mio libro parlo di una fratellanza fra le varie Patrie europee, che però nulla ha da sparite con l’attuale dittatura di eurolandia.

Poi mi sono molto dispiaciuto quando ho immaginato che qualcuno potesse legarmi ad assurde ideologie antisemite del passato. Proprio io che ho chiamato mio figlio Yoel, un nome ebraico! E non sto a soffermarmi su quanto di eccezionale la cultura ebraica ha portato proprio nel campo che più mi è congeniale, ossia l’esoterismo: la Kabbalah, lo Zohar, l’Albero della Vita. C’è tutto un filone dell’esoterismo che ricava le sue conoscenze proprio da questa tradizione così antica e sapiente.
È evidente che se qualcuno ha letto i miei scritti e ne ha ricavato che io ho in antipatia una qualunque etnia... stava leggendo in fase REM e ha sognato una realtà che è solo nella sua testa!

Come potrei avercela con le minoranze? Cosa faccio, perseguito me stesso? Uno che nei suoi corsi parla di civiltà extraterrestri, di trasmutazione del Piombo in Oro, che il mondo è dentro di te e non all’esterno. Se non faccio parte io di una minoranza...! Quelli come me una volta venivano bruciati. Sappiate che alcuni dei miei migliori amici sono omosessuali. Tra l’altro basti vedere certi post che ogni tanto compaiono nella bacheca sul profilo Facebook del Pin per sapere qual è il nostro sentimento in proposito.

Mi sembra del tutto innaturale e ridicolo che per dissociarmi da cose che non mi appartengono io debba tirar fuori mio figlio e i miei amici omosessuali. Ma a volte se ti morde un serpente velenoso ti devi incidere per far andare via il veleno. E sia... beviamo anche questo amaro calice.

Nel mio libro c’è un capitolo che s’intitola Né di destra né di sinistra, un altro s’intitola Sull’abuso del termine razzismo; le mie posizioni sono chiarissime e non hanno nulla da spartire con le ideologie di estrema destra, eppure sono qui a dover ribadire la mia estraneità sia alla destra che alla sinistra.
Ma il libro lo avete letto oppure no?

Le ultime parole vorrei spenderle per la questione degli zingari. Nel mio libro ne parlo a lungo e dico che i campi nomadi andrebbero aboliti, non solo spostati, e gli occupanti integrati nella società attraverso un programma educativo mirato. Per questo mi hanno dato del razzista xenofobo! Ma io non ho mai detto che debbono essere costretti a farlo. Io, ovviamente, non ho nulla contro i Rom – e, lo confesso, dalla cartomante zingara qualche volta ci sono andato anch’io – ma mi piange il Cuore quando vedo bambini a piedi nudi che rubano i portafogli sugli autobus o chiedono l’elemosina nei parcheggi di Torino. Mi chiedo spesso per quanti di loro è una libera scelta. E a chi dice che la Cultura Nomade è millenaria rispondo che essere “nomadi” vuol dire spostarsi, restare in viaggio perenne. Allora sarebbe una vita invidiabile, suggestiva e avventurosa. Ma io ho il sospetto che nei nomadi di nomade sia rimasto ben poco, e di avventuroso, romantico e poetico ancor meno.
Ricordate che è la compassione a guidare la mia penna e mai l’odio.

Quell’Armonia che era naturale quando ancora stavamo in Cielo, è un po’ più faticosa da raggiungere in Terra, ma il risultato può essere lo stesso, dipende da noi. Sia io come individuo che il Partito Italia Nuova come movimento, siamo per il ritorno a quell’Armonia perduta, la quale si trova di fronte a noi e non alle nostre spalle. Per cui guardiamo avanti. Io da parte mia mi impegno a non fare più citazioni concernenti personaggi storici del passato – se non quelli politically correct – proprio per non “offrire un fianco scoperto” a chi ama tirare colpi bassi. Ma non ho mai scritto qualcosa di falso o di cui vergognarmi, e il mio libro La Rinascita Italica resta sempre acquistabile, per chiunque non voglia limitarsi ad “ascoltare voci” e manifesti il desiderio di sapere davvero come la penso.

Sono sicuro di aver chiarito le mie posizioni. Divulgate più che potete questo articolo, in particolare in direzione di chi pensate possa essere caduto nel fraintendimento.


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Salvatore Brizzi
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