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venerdì 27 luglio 2012

La ricerca della felicità


La ricerca della Felicità può essere condotta in due modi:
-- attraverso la quantità, ossia nello spaziotempo;         
-- attraverso la qualità, ossia nell’eternità.

Il nostro mondo è organizzato sulla ricerca d’una finta felicità, fondata sui canoni classici dell’essere felice: il calciatore, la velina, il denaro, la bellezza fisica, la salute, l’intelligenza intesa come nozionismo...

La ricerca di questo tipo di felicità è un miraggio, è irraggiungibile per definizione. Vi spiego perché: se il mio essere felice dipende da uno status sociale, da qualcosa che ho o da qualcuno che mi ama, nel momento in cui li perdo smetto di essere felice. La mia vita diviene allora una ricerca continua di gratificazioni esteriori, la ricerca di situazioni che non mi facciano mai percepire il mio vuoto interiore. Ma dal momento che tutti noi siamo “condannati” a una felicità eterna e inamovibile, la nostra evoluzione passa proprio attraverso l’accettazione e il superamento di quel vuoto interiore.

Succede allora che ogni felicità legata alle gratificazioni della personalità non è che sia sbagliata, ma semplicemente è destinata a scomparire. Quando ci accorgeremo che ogni genere di gratificazione acquisita nel mondo della quantità non può che essere effimera, ossia soggetta al tempo e allo spazio, allora ci rivolgeremo a un differente genere di felicità, aspaziale e atemporale. È dunque indispensabile che rimaniamo continuamente delusi dal finto appagamento, quello che serve solo a non fare emergere temporaneamente il vuoto.

Cos’è un handicap? Per esempio, essere non-vedente è considerato dalla nostra società un handicap. Questo accade perché la cecità nell’attuale società viene relegata tra i fenomeni contrari alla felicità. Un handicappato, secondo le nostre idee bacate, è uno sfigato, perché evidentemente non può giocare a calcio e non può fare la velina!
Un cieco e un ragazzo sulla sedia a rotelle non sono più competitivi all’interno del sistema!
Nella maggioranza dei casi loro stessi hanno questa visione di sé, per cui si sentono infelici in quanto non sono più competitivi secondo i canoni della società dei consumi... e magari fanno di tutto per tornare a essere competitivi, cioè per tornare a essere come gli altri... che in realtà sono i veri sfigati.

Di norma proviamo pietà per chi è disabile, in quanto lo consideriamo come qualcuno che dovrà vivere una vita di serie B. L’handicappato potrà solo rassegnarsi a vivere una vita da sfigato e non potrà più trovare la vera felicità, quella data dall’apparenza!
A nessuno viene in mente che una persona con una disabilità potrebbe essere forzata a guardarsi dentro più di chiunque altro... fino a scoprire dove si colloca l’autentica felicità, la vera “abilità interiore”, quella non più condizionata dalle circostanze dello spazio e del tempo. Potrebbe allora paradossalmente riconoscere di essere “abile a vivere” più degli altri – nel QuieOra – e scoprire la totale disabilità interiore di coloro che invece si considerano abili e si permettono di provare pietà per lui.

Le nostre condizioni di vita sono le migliori che possiamo desiderare, ma vanno viste in un altro contesto, in un paradigma evolutivo, non più all’interno della dicotomia sfigato/fortunato. Essere non-vedenti, per esempio, oltre a una riflessione più profonda riguardo il significato della tua vita, ti porta ad acuire una diversa sensibilità, un concetto totalmente differente del “vedere” che ti porterai dietro per il resto della tua esistenza animica.

Una vita da cieco all’interno dell’esistenza dell’anima (che dura milioni di anni), è come passare per gioco un giorno con gli occhi bendati all’interno della vita terrena!
Ti costa fatica, ma sai che dura poco e sai che finirà.

Cosa ci portiamo dietro quando perdiamo il corpo fisico? L’amore, la tenerezza e la compassione non ce le portiamo dietro come oggetti dentro una valigia. Bensì arriveremo nell’aldilà RIVESTITI di queste emozioni superiori. La tenerezza con cui abbiamo vissuto sarà divenuta il nostro corpo e i nostri sensi sottili. Se abbiamo perdonato sulla Terra, nel nostro aldilà il Perdono sprizzerà da tutti i paesaggi e da tutte le persone che ci circonderanno, ma se non avremo perdonato, anche se saremo in paradiso, i fiori non profumeranno di Perdono e le persone non emaneranno Perdono.

Il paradiso e l’inferno sono solo rappresentazioni di ciò che siamo stati sulla Terra, delle qualità che abbiamo acquisito con l’esperienza e con gli errori e di quelle che abbiamo rifiutato di sviluppare con la nostra ostinazione. La vita ci consegna a ogni frazione di secondo le lezioni che più ci servono. Se viviamo una vita dove nessuno si occupa di noi, oppure una vita dove qualcuno si deve occupare di noi 24ore su 24, perché magari ci troviamo dentro un polmone d’acciaio, possiamo stare certi che nelle vite future saremo i primi a correre in aiuto di chi ha bisogno. Abbiamo sviluppato una sensibilità che altri non avranno mai.
Invece una vita del genere di norma la vediamo come una vita da sfigati!!!

Restare, ad esempio, paralizzati in un letto e poter muovere solo gli occhi...
Pensate a quante cose non si danno più per scontate...
Pensate a quante cose non si possono più dire...
Prima parlavamo in continuazione per dire solo cavolate, mentre adesso possiamo solo sperare che qualcuno ci faccia la domanda giusta, perché noi possiamo rispondere solo con un sì o con un no.
Vi immaginate quali capacità si possono sviluppare in queste condizioni? Sono davvero sfigate queste persone? Un mese... un anno... dieci anni... in un letto d’ospedale e il senso della vita diventa chiarissimo!
Una passeggiata nel giardino dell’ospedale diventa una passeggiata nel Paradiso Terrestre!
Fino a quando avremo bisogno di scendere nelle Tenebre della vita per vederne la Luce?


Salvatore Brizzi
NON DUCOR DUCO
(non vengo condotto, conduco)


Il libro di Draco Daatson di Salvatore Brizzi (da qui è possibile acquistare Il libro di Draco Daatson).



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giovedì 19 luglio 2012

Fede e Preghiera


Oggi voglio illustrarvi una legge che concerne la Preghiera. È una legge che viene dal passato, tanto sconosciuta quanto antica e importante: meno si chiede, più risulta forte ed efficace la Preghiera.
La Preghiera più potente al mondo, quella che viene esaudita immediatamente e sempre, è la Preghiera dove il devoto non chiede nulla!

Chiedere qualcosa al Padre significa non fidarsi di Lui, implica ammettere che non ci fidiamo di quello che Lui “ci passa”. Nella misura in cui chiediamo, manifestiamo la nostra sfiducia. Quando Gli chiediamo qualcosa è perché abbiamo grossi dubbi riguardo il fatto che Lui, in ogni frazione di secondo, sia capace di darci quello che per noi è assolutamente necessario.
È come se noi implorassimo il nostro partner di amarci... mentre lui lo sta già facendo; come se non ci fidassimo del fatto che lui sia in grado di amarci nel modo migliore per noi... anche se noi non glielo ricordiamo continuamente, vivendo nell’ansia che lui se ne possa dimenticare.

Per cui, quando chiediamo, lo facciamo perché non vediamo che i desideri della nostra anima coincidono esattamente con ciò che ci sta dando il Padre. È sempre la personalità che chiede, perché chi è in contatto con il proprio Sé superiore, con la propria anima, non può che VEDERE che a ogni istante il Padre ci regala esattamente ciò di cui abbiamo bisogno. Né di più, né di meno.

A ogni secondo Lui ci dà tutto ciò che ci occorre, ma la nostra personalità – infognata nella paura – vede l’esatto opposto; percepisce cioè una continua mancanza di qualcosa o di qualcuno. Per la personalità c’è sempre qualcosa che non sta andando o che potrebbe non andare per il verso giusto.

Per nostra fortuna il Padre – che ci vuole bene – non esaudisce mai le richieste della personalità – che sono antievolutive – ma sempre solo quelle dell’anima, la quale è pronta a qualunque sacrificio pur di evolvere. Solo talvolta le richieste della nostra mente coincidono con quelle del nostro Cuore. In tal caso esse vengono chiaramente esaudite e abbiamo l’impressione che il Padre ci abbia ascoltato. Quando invece desideri della mente e necessità dell’anima non coincidono, abbiamo l’impressione che le nostre preghiere siano cadute nel vuoto. E magari smettiamo di avere Fede.

Quando nel pregare chiediamo in modo specifico qualcosa, dovremmo paradossalmente sperare che la nostra Preghiera NON venga esaudita. “Padre, con la mia personalità desidero tanto che il mio partner ritorni da me. Ma ti prego, per il bene della mia anima fai in modo che non accada. Affinché io perda ogni attaccamento.”
Se poi il partner deve tornare... tornerà comunque, indipendentemente dalla mia richiesta.

Questo sacrificio, come tutti i sacrifici dei grandi Santi, è una rinuncia piena di Gioia, non di sofferenza come ci vogliono far credere rappresentando i Santi sofferenti ed emaciati. Essi sono pronti a rinunciare a qualcosa o a qualcuno di cui hanno compreso l’inutilità ai fini del loro percorso evolutivo. Per loro non è rinunciare a qualcosa di essenziale, ma piuttosto liberarsi di un fardello. Perché vedono la Realtà e sanno distinguere fra ciò che è utile e ciò che è un inganno.

Troppo spesso dimentichiamo di essere ciechi. Diamo per scontato di essere svegli e di poter VEDERE. Dobbiamo invece divenire consapevoli di essere ciechi e incapaci di cogliere la realtà. Se vedessimo che il mondo è pieno di Bellezza, dovremmo essere in uno stato d’innamoramento continuo. Per cui ogni istante in cui non siamo innamorati, siamo in uno stato di cecità. Nonostante ciò sia evidente, tentiamo di fare esercizi che mirano al risveglio pur continuando a vedere eventi sbagliati e persone sbagliate nel mondo.

Oggi è pieno di relatori che vedono il mondo sbagliato e al contempo parlano del risveglio della coscienza. E non se ne accorgono, perché per loro è perfettamente naturale avere in antipatia la propria suocera e al contempo raccontare in giro che “tutto è Uno”. Tutto è Uno... tranne la loro suocera.

Ciò che propongo alle mie lezioni (e nel mio libro Officina Alkemica) è questo: tutte le volte che provate fastidio o state soffrendo a causa di un evento o di una persona, ditevi che state soffrendo non perché sia effettivamente accaduto qualcosa di sbagliato, ma perché siete affetti da un DIFETTO DELLA VISTA che vi impedisce di cogliere la Realtà e quindi la Bellezza di quanto state vivendo.

Salvatore Brizzi
NON DUCOR DUCO
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venerdì 13 luglio 2012

Stipendi dei politici, MES e dittatura europea


Mentre l’opinione pubblica viene distratta dagli scandali legati ai partiti e alla famiglia Bossi e mentre su internet girano inutili mail su come “abbassare gli stipendi alla casta” (come se per la mia esistenza di cittadino italiano fosse risolutiva la riduzione dello stipendio dei parlamentari!!)... gli ultimi atti della creazione di una dittatura europea passano inosservati agli occhi dei più. Come sempre.

Ma – si sa – internet, come ogni altro media, laddove non utilizzato da persone risvegliate, non può che rappresentare la gigantografia del sonno generale. Determinate mail – paragonabili solo alla catene di Sant’Antonio – servono unicamente a ravvivare lo spirito di lamentela della coscienza frustrata dell’Italietta media. A conti fatti nessuno sa come funzionano certi meccanismi, infatti nessuno parla di quanto guadagnano i magistrati e del fatto che lo stipendio dei parlamentari è legato in realtà a quello dei magistrati; quello dei parlamentari aumenta quando aumenta quello dei magistrati e per diminuire uno dovrebbe diminuire anche l’altro. Per questo motivo infatti non si riesce mai a fare qualcosa di reale per modificarli.
Ma a me non sono mai giunte mail dove si dice che dovremmo diminuire gli stipendi e i privilegi dei magistrati prima ancora di quelli dei parlamentari!

Per concludere il discorso sugli stipendi aggiungo solo una considerazione. Non v’è alcun dubbio che essere deputato offra fin troppi privilegi. Ma se la politica fosse credibile e godesse di stima, nessuno si porrebbe il problema delle condizioni economiche in cui avviene tale funzione, così come la maggioranza degli italiani non si scandalizza più di tanto degli ingaggi dei calciatori, dei trattamenti nel mondo dello spettacolo o delle parcelle di alcuni professionisti. A me non sono mai giunte mail dove si dice che dovremmo abbassare gli stipendi dei notai o dei calciatori (eppure anche questi li paghiamo tutti noi). Perché anche se talvolta certe cifre pagate per uno sportivo ci fanno girare la testa, poi, in fondo in fondo diciamo: “Beh... però guarda che li vale: hai visto che rovesciata in quella partita? Hai visto quanti gol la scorsa stagione?” E alla fine chiudiamo il discorso con un sorriso, non pieni di astio verso quella categoria.

Cosa significa? Che inconsciamente consideriamo giusti i loro stipendi poiché li riteniamo adeguati ai loro talenti naturali, alle loro capacità e soprattutto all’impegno che ci mettono ogni giorno. Infatti la critica del tifoso davvero deluso è: “Con tutto quello che l’abbiamo pagato... quest’anno non s’è nemmeno impegnato!”
Questa è la cosa peggiore che può fare un calciatore nei confronti del tifoso che gli paga lo stipendio.
Perché se t’impegni e dimostri di valere, tutto ti viene perdonato.
Ma questo non è il caso dei nostri politici.

Vedete quindi che a ben guardare non è un discorso di denaro. Ma viene abilmente spostato sul denaro per andare a movimentare le bassezze, i rancori e le invidie represse dei cittadini, con l’unico fine di distrarli da ciò che davvero conta.
Infatti, e qui veniamo al punto, mentre vengono usate queste “armi di distrazione di massa”... il 18 aprile 2012 il Senato approvava in seconda lettura la riforma dell'art. 81, che introduce il pareggio di bilancio in Costituzione. Nessuno di voi sa nemmeno cosa significa, vero? Sapete tutti dell’articolo 18 oppure delle pensioni di lusso dei nostri governanti, ma non sapete nulla della modifica all’articolo 81, che per le vostre sonnolente vite è invece molto molto più importante! In ogni caso, di questo argomento tratteremo in un prossimo post.


Oggi invece parleremo di un altro fatto, perché è più urgente, data la scadenza a breve termine; un fatto passato anch’esso sotto silenzio dai grandi media e a cui nessun baldo giovane che smanetta su internet ha dedicato uno straccio di mail da far girare su tutti i pc d’Italia, come è successo per la “riduzione degli stipendi alla casta”. Giovedì 12 Luglio il nostro Senato ha approvato la ratifica del Meccanismo Europeo di Stabilità (MES o ESM a seconda della lingua utilizzata per l'acronimo) con 191 sì, 21 no e 15 astenuti. La Lega ha votato contro. L'Italia dei Valori si è astenuta, mentre Elio Lannutti (Presidente dell’“Associazione Difesa Utenti Servizi Bancari” e autore di libri come La repubblica delle banche e Euro, la rapina del secolo) ha dichiarato il suo voto contrario, in dissenso rispetto al resto del suo gruppo.

Riporto i nomi dei partiti che non hanno appoggiato l’approvazione del Mes perché questi, un giorno, non verranno condannati per “alto tradimento”, come invece accadrà agli altri, che stanno letteralmente consegnando le vite dei cittadini nelle mani di una dittatura europea e un’oligarchia planetaria.

So bene che nessuno, o quasi, dei lettori sa cosa è il Mes, così come non ha idea di cosa dica l’articolo 81 (e i due fatti sono intimamente correlati), infatti, a tal proposito riporto di seguito un video proveniente dalla trasmissione Mistero, andata in onda su Italia Uno il 14 Giugno 2012, dove vengono spiegati egregiamente i termini della questione. Guardatelo! Dura solo 5 minuti ma le informazioni che fornisce sono preziose.


Quando il video è stato messo in onda il provvedimento non era ancora stato votato. Adesso è già passato al Senato. Verrà votato alla Camera la settimana prossima, entro il 19 Luglio, dopodichè sarà definitivo. Per questo motivo occorre muoversi rapidamente.

Il Partito Italia Nuova – l’unico in Italia che si sta mobilitando in tal senso – ha indetto una manifestazione a Roma davanti a Montecitorio per mercoledì 18 Luglio alle ore 14. Sarà, ovviamente, una riunione pacifica nel corso della quale verranno distribuiti volantini ai politici stessi affinché sappiano – la maggior parte di loro è in buona fede e non se ne rende conto – di stare svendendo i cittadini italiani a una dittatura europea gestita dai grandi poteri finanziari.

Basta firmare petizioni su internet!
Dobbiamo agire nel mondo reale.
Se non muoviamo il culo... ce lo fanno!

La mail di riferimento per organizzare la manifestazione è manu_paloni@libero.it, ma è sufficiente presentarsi davanti a Montecitorio il 18 Luglio.

Salvatore Brizzi
DESIDERANTES MELIOREM PATRIAM


In collaborazione con il Partito Italia Nuova abbiamo deciso di inviare quotidianamente a ogni iscritto alla newsletter del PIN una frase capace di far riflettere il lettore dal punto di vista spirituale e allo stesso tempo illuminarlo su quelle che sono le nostre finalità. Ci tengo a precisare che l’iscrizione alla newsletter non comporta in alcun modo l’iscrizione al partito (che può essere fatta solo attraverso il tesseramento) ma permette unicamente a un software automatico di spedire una frase al giorno nella vostra posta.

Vi consiglio di provare. Potete cancellarvi in qualunque momento senza dover chiedere alcuna autorizzazione.
Iscriviti alla newsletter per ricevere la frase di oggi.


Il libro di Draco Daatson di Salvatore Brizzi (da qui è possibile acquistare Il libro di Draco Daatson).

Il mio libro viene venduto per i primi mesi a un prezzo di lancio di 9 euro (il prezzo futuro sarà di 13 euro). Per chi non è pratico di internet può essere acquistato anche telefonicamente attraverso i numeri verdi: 800 135 977 (Il Giardino dei libri) oppure 800 089 433 (Macrolibrarsi). Dato il prezzo ridotto vi consiglio di acquistarlo insieme all’altro mio testo La Rinascita Italica, che rappresenta l'applicazione politica e sociale delle idee espresse da Victoria Ignis e Draco Daatson. Oppure insieme ad altri libri consigliati (in particolare Il mito del Vril, testo ancora insuperato che indaga questa misteriosa energia).

Il libro è rintracciabile presso:
Il Giardino dei Libri
Macrolibrarsi
Libreria Esoterica di Milano
Libreria Il Giardino dei Libri di Rimini
Tutte le librerie esoteriche di Torino



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Alchimia Contemporanea di Salvatore Brizzi (nel libretto allegato a questo dvd ho parlato per la prima volta di Draco Daatson e Victoria Ignis)

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venerdì 6 luglio 2012

Risvegliare la macchina biologica terrestre - 2


Stamattina mi sono svegliato e avevo un’ecchimosi sulla fronte. Evidentemente, come previsto dagli scienziati, l’Universo dopo un’iniziale espansione sta cominciando a contrarsi... e io non ho fatto abbastanza attenzione! Questo piccolo incidente mi ha portato a riflettere: chi si dedica al lavoro su di sé spesso non si rende conto che il risveglio ha un prezzo... e questo prezzo deve pagarlo lui, attraverso il sacrificio.

Cosa possiamo sacrificare?
Una volta i sacrifici erano umani, poi sono divenuti animali, quindi vegetali... e oggi? Un essere umano sviluppato potrebbe sacrificare molto (vedi Gesù), ma un individuo che giace nel sonno in verità non è nemmeno in grado di compiere veri sacrifici; tutto ciò che può fare è costringere a dei piccoli sacrifici la macchina biologica terrestre in modo da prenderne progressivamente possesso.

Sacrifichiamo una colazione mattutina, un bicchiere di vino durante il pasto, una sigaretta, una lamentela riguardante il troppo caldo o il troppo freddo. Costringiamo cioè la macchina biologica a rompere un’abitudine meccanica rinunciando a qualcosa. In questo modo creiamo un po’ di attrito fra la Volontà dell’anima e gli impulsi meccanici della personalità. Da questo attrito ricaviamo ulteriore energia per il risveglio.

Non gettatevi subito in imprese impossibili pensando così di poter risvegliare più velocemente la macchina. Smettere improvvisamente di fumare, bere alcolici, dire parolacce o masturbarvi in pubblico provocherà, è vero, un notevole afflusso di energia, almeno all’inizio, ma poi, inevitabilmente, la macchina – che si era solo furbamente messa da parte – riconquisterà tutto il terreno perduto... e molto di più. Se ne starà acquattata nell’ombra ad aspettare la vostra capitolazione, per farvi sentire dei falliti del lavoro su di sé nel momento in cui sarete costretti a riprendere la vostra abitudine.

Quando sacrifichiamo qualcosa dobbiamo ripeterci che lo stiamo facendo per gli altri e non per noi. Lo stiamo facendo per il Servizio all’umanità, per aiutare il risveglio delle altre persone prima ancora del nostro. Io vengo aiutato nel risveglio da Forze Superiori solo nella misura in cui lo scopo del mio risveglio è quello di aiutare in maniera più efficace l’umanità. I Superiori Sconosciuti inviano protezione ed energia a chi può e vuole a sua volta diffondere tale energia. L’energia, così come il denaro, arrivano entrambi a chi si fa canale, non a chi accumula per sé. Un desiderio di risveglio egoistico non verrà appoggiato dall’Alto; risulterà quindi estremamente più lento e pieno di ostacoli.

Questo è il senso occulto del sacrificio. Offrire un agnello a Dio sacrificandolo su un altare equivale, oggi, a offrire a Dio la propria abitudine a mangiare pasticcini, bere il caffé o lamentarsi per il traffico. Sacrifichiamo una parte animale della nostra personalità anziché un animale esterno a noi. Ma un sacrificio fatto solo con l’intento di migliorare se stessi non sarà altrettanto efficace.

Ogni sforzo condotto in direzione del risveglio assume una potenza decisamente diversa se è sostenuto dal desiderio cardiaco di aiutare il risveglio degli altri sacrificando parti di sé per essi. In questo caso scendono persino degli angeli ad aiutarci. Ma raramente si riscontra questo desiderio altruistico nel discepolo che si sforza di svegliarsi; infatti è altrettanto raro che il risveglio avvenga in tempi brevi.

Cominciai a credere davvero nell’esistenza di uno Stato di Coscienza Superiore solo dopo aver sfogliato il numero di Max del 2000 con il calendario di Sabrina Ferilli. Da quel momento decisi che mi sarei dedicato al risveglio, a costo di qualunque sacrificio; non era infatti possibile che qualcuno potesse condividere le sue lenzuola con la Ferilli mentre io avrei potuto affrontare Padre Pio nella finale mondiale di una gara di astinenza.
Questa era la prova più evidente della veridicità delle parole di Gurdjieff: stavo sicuramente vivendo in uno stato di coscienza addormentato!

Mi chiesi: “Cosa posso fare per impedire che la macchina mi derubi in continuazione della mia preziosa – in quanto orientabile al risveglio e all’immortalità – energia?”
Sviluppare Volontà, la qualità che nell’uomo è meno disponibile. Su questo oramai non avevo dubbi. Ma gli esercizi di ricordo di me stesso che avevo eseguito fino a quel momento (per esempio, costringermi a partire con la gamba sinistra tutte le volte che iniziavo a camminare) non bastavano più; ero giunto a una situazione di stallo. Dopo pochi giorni la macchina riusciva a inglobare nei suoi automatismi qualunque nuovo esercizio.

Capii allora che avrei dovuto aggirare le resistenze della personalità non più contrastandola, ma rendendo volontario ogni suo atto meccanico. Poteva sembrare un paradosso ma non lo era.

La mia macchina meccanicamente si aggiusta i capelli con la mano, oppure si gratta un gomito mentre dialoga con qualcuno. Ripete spesso l’intercalare “voglio dire” all’interno del discorso. Bene. Una volta terminata la fase – durata mesi – di osservazione e catalogazione di tutti i comportamenti meccanici della macchina, allora cominciai ad adottare volontariamente quegli stessi comportamenti, ma quando lei meno se lo aspettava. Mi sforzavo cioè di toccarmi i capelli, grattarmi o ripetere “voglio dire” in maniera DELIBERATA, intenzionalmente, quando volevo io, non quando me lo avrebbe fatto fare la macchina per abitudine.

Non cercavo di fermare con un’azione frontale la sua meccanicità – impresa che sarebbe risultata titanica – ma me ne appropriavo, mi sostituivo a lei nel compiere quegli atti che di solito sancivano il suo potere su di me. Imitavo i comportamenti della macchina affinché questi non restassero involontari e quindi fuori dal mio controllo cosciente. Andavo a sottrarle energia a casa sua.

La macchina non era abituata a questo. Si aspettava un attacco diretto tipo: “Da adesso ti impedirò di grattarti sotto il mento mentre stai ad ascoltare qualcuno che parla!” E questo era il genere di esercizi che avevo condotto fino a quel momento. Ma adesso il pericolo arrivava in una forma inaspettata che la lasciava incredula: mi stavo sostituendo a lei scimmiottandola volontariamente. E per reagire a questo mio attacco non aveva ancora fabbricato armi.

Cominciai con i comportamenti fisici, per poi passare a quelli emotivi e mentali. A un certo punto imitavo perfettamente le sue scenate di rabbia, i suoi timori o il senso di ingiustizia. Potevo provare rabbia a comando come davvero pochi attori riescono a fare.

Cosa dire alla fine di questo post? Una sola considerazione: se non riuscite a cogliere la differenza fra i miei articoli e gli articoli che parlano di lavoro su di sé e di Quarta Via – se per voi è “tutto uguale” – è meglio che vi cancelliate subito da questa mailing-list. In questo periodo è fondamentale fare e non più parlare. Andate a cercare la teoria dell’Esoterismo e dell’Alchimia da un’altra parte.
La vostra energia mi appesantisce il blog... e non solo quello.

[Questo è un articolo di approfondimento del mio libro Risvegliare la macchina biologica. Acquistabile con il 15% di sconto: 5,95 euro anziché 7,00]

Salvatore Brizzi
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