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martedì 7 gennaio 2020

I due papi: Ratzinger e Bergoglio


Nei giorni scorsi si è fatto un gran parlare di papa Francesco che ha schiaffeggiato sulla mano una donna del suo pubblico. L’episodio è dovuto in primo luogo al fatto che Bergoglio è semplicemente un essere umano che non ha svolto un lavoro su di sé... e dato che anche a chi fa un lavoro di gestione della personalità, capita spesso di perdere il controllo... chi, fra i lettori, è senza peccato, scagli la prima pietra su Bergoglio. Io di attaccarlo proprio non me la sento.

In secondo luogo, questo episodio è dovuto a un’inefficienza delle guardie del corpo, che a mio parere sono state poco tempestive nell’intervenire. In terzo luogo, gli episodi sociali, cioè quelli di cui sappiamo dai media, hanno sempre un loro significato simbolico dal punto di vista della comprensione della società stessa, sia che si tratti d’un calciatore, un cantante o un politico. In questo caso, proprio quello che è considerato il papa più buono e popolare della storia... ha fatto una cosa che non era mai accaduta: ha schiaffeggiato una sua sostenitrice, sfoggiando una fantastica espressione truce sul volto. Le conclusioni le lascio a voi.

Tuttavia, questo non è un articolo sul papa con “la mano più veloce del west”, bensì sulla bizzarria storica che stiamo vivendo in Occidente: Benedetto XVI (Ratzinger) non viene più considerato papa dalla gente comune, pur continuando ad esserlo, anche per la Chiesa. Mala tempora currunt.

Intanto c’è da precisare che Benedetto XVI ha rinunciato al “ministero di vescovo di Roma, successore di san Pietro", ma non ha smesso di essere papa; dal momento della rinuncia il suo titolo è divenuto “sommo pontefice emerito” e a lui ci si deve rivolgere ancora con il titolo di Sua Santità. Quindi Benedetto XVI non è tornato ad essere un cardinale, ma ha assunto il ruolo di “papa emerito”, un titolo non previsto da alcuna normativa della Chiesa cattolica, infatti fra i papi che hanno rinunciato nel corso della storia (7 prima di lui, su un totale di 265 papi) Benedetto XVI è l’unico papa che ha usato il titolo di papa emerito dopo la rinuncia al titolo di sommo pontefice.

Particolare bizzarro: consultando la voce Rinuncia all'ufficio di romano pontefice su Wikipedia, che è stata aggiornata dopo la rinuncia di Benedetto XVI, si ha l’impressione che ogni papa dopo la rinuncia venga chiamato “papa emerito” di prassi, quando invece non è per nulla così, infatti non era mai successo prima.

Tecnicamente abbiamo due papi, uno ufficiale e uno emerito; ma a questa notizia sui media nazionali non è stato dato il rilievo che meriterebbe. Invece ci troviamo dinnanzi a fatti importanti: che voi siate credenti o meno, questi personaggi influenzano intellettualmente e, soprattutto, energeticamente, miliardi di persone in tutto il mondo. Benedetto XVI ha rifiutato il cambiamento del suo stemma pontificio, bocciando il ritorno a un’araldica cardinalizia, e ha conservato lo stemma da papa, quello con le chiavi di Pietro.

Riportano le cronache: «Il 23 marzo 2013 papa Francesco si è recato a Castel Gandolfo presso il Palazzo Pontificio per fare visita al papa emerito Benedetto XVI. Dopo essersi abbracciati, i due papi hanno pregato insieme, inginocchiati uno accanto all'altro. Storicamente si è trattato del primo incontro fra due pontefici.» Questa è una situazione totalmente nuova per la Chiesa. In effetti nel lontano passato abbiamo avuto episodi di papi contrapposti ad anti-papi, ma mai due papi in comunione pacifica e ufficiale. In passato il papa riconosciuto dalla Chiesa era sempre solo uno, e poi un anti-papa gli si contrapponeva sfidandone l’autorità. Ma questo non è per nulla il nostro caso, visto che vivono entrambi in Vaticano!

Nel filmato del loro incontro a Castel Gandolfo, come pure nella cerimonia tenutasi nei giardini vaticani per benedire la statua di San Michele, si vedono i due papi che si abbracciano fraternamente... e a uno sguardo disattento sembra tutto normale... invece no: uno dei due dovrebbe baciare l’“anello del pescatore” all’altro. Ma non succede. Molti sembrano non vedere, o far finta di non vedere, l’eccezionalità della situazione che stiamo vivendo.

Altro punto fondamentale. In verità ci si può ritirare dal ministero solo a causa di condizioni fisiche seriamente debilitanti. Non abbiamo rinunce di epoca moderna con cui fare dei paragoni, poiché non accadeva che un papa rinunciasse al suo titolo dal 1400 e le poche rinunce avvenute nella storia passata, avevano cause “politiche” (esilio, imprigionamento) e mai di salute.

Non è che un papa se ne va quando è un po’ stanco! Se non si ravvisano problemi di lucidità particolarmente gravi, anche in presenza di motivi di salute importanti (si veda papa Wojtyla)... il papa muore papa. Ratzinger dopo la rinuncia ha ancora partecipato a incontri pubblici, dove è apparso in ottima forma; e soprattutto, dimostra sempre grande acume e lucidità intellettuale, basti vedere la lettera in risposta a un libro dello scienziato Piergiorgio Odifreddi su questioni metafisiche. Ratzinger resta un grande teologo e una delle menti più brillanti di questo tempo, capace di mettere a tacere scienziati e filosofi materialisti. (Benedetto XVI - Piergiorgio Odifreddi, Caro papa teologo, caro matematico ateo. Dialogo tra fede e ragione, religione e scienza, Mondadori, 2013). 

Trovo bellissimo anche il suo Gesù di Nazareth (Rizzoli, 2007) dove, tra l'altro, per la prima volta un papa accenna alle origini essene di Gesù.

Ma il punto davvero importante è ancora un altro: lo Spirito Santo non si sposta da un papa all’altro finché il precedente non è morto o ha perso la lucidità mentale (il che significa che l’anima si è ritirata dal piano mentale). Se siete cristiani, non potete pensare al papa come a una carica unicamente “sociale” e “politica”, ma dovreste vederla e sentirla come una funzione a tutti gli effetti spirituale: il papa quando agisce ex cathedra si fa canale dello Spirito. Inoltre egli fa da ponte (=pontefice) fra la Terra e il Cielo, fra i fedeli e Dio. E il papa resta papa finché è ancora in grado di gestire il piano mentale della personalità, dopodiché – indipendentemente dal fatto che sia vivo o meno – se ha perduto la lucidità mentale, il ruolo diviene automaticamente vacante.

Data questa premessa, anche se ufficialmente i papi sono due, l’unico vero papa resta Benedetto XVI. Io non ho mai neanche preso in considerazione il signor Bergoglio come nuovo papa. Nel momento in cui il vero papa lascerà questo mondo, lo Spirito Santo si ritirerà dalla Chiesa e il ruolo tornerà ad essere vacante fino alla morte di Bergoglio e all’elezione d’un nuovo papa.

[Un appunto finale. Il film I due papi prodotto da Netflix è una vera porcata ricolma di falsità storiche; inoltre ripropone lo stancante cliché che vede Joseph Ratzinger cattivo e Jorge Mario Bergoglio buono]

Salvatore Brizzi
[Il mondo è bello, siamo noi ad esser ciechi]





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