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venerdì 20 novembre 2020

Un prete sul mio cammino

Erano mesi che attendevo questo momento. Sapevo che prima o poi avrei incontrato un prete sul mio cammino... e ieri mattina le congiunzioni cosmico/mistico/astrologiche hanno fatto sì che ciò accadesse! Ovviamente, ho già incontrato numerosi preti in passato e di alcuni sono anche diventato amico, ma adesso mi riferisco al periodo di emergenza pandemica (o di pandemica emergenza). In questi mesi non ne avevo ancora incontrato nessuno.

Premesso che io, sin dai miei primi corsi, ho sempre fatto riferimento agli scritti evangelici e ho sempre difeso l’operato della Chiesa e dei suoi ministri, credo comunque che oggi tale istituzione stia rasentando il punto spiritualmente più basso della sua storia, anche se non lo ha ancora toccato. Infatti, può fare di peggio... e lo farà.

Non sono cieco e ho studiato anche io la storia, però l’ho studiata al liceo, non sui libri di complottismo! La mia non è una cultura new-age; e ciò che non ho studiato a scuola, poiché ho abbandonato presto gli studi, l’ho poi studiato e approfondito da autodidatta. Avrete notato anche voi che sui libri di complottismo questa istituzione viene sempre presentata come satanica, occupata solo a massacrare popolazioni indigene, bruciare streghe, eliminare i gruppi di eretici e racimolare tesori. Beh... la Chiesa non è solo questo, la Chiesa è stata voluta dalla Fratellanza di Shamballa affinché il messaggio di uno dei maestri più importanti del pianeta potesse essere trasmesso attraverso i millenni. La Chiesa è stata voluta anche affinché il Fuoco dello Spirito potesse essere trasmesso per mezzo di rituali codificati. Il senso dell’Eucaristia è proprio questo: ingerire una parte del Cristo, capace di operare una trasmutazione dentro di noi (si veda il mio La sacra sessualità).

Se un bambino di oggi può venire a conoscenza del fatto che duemila anni fa un uomo che diceva di amare i propri nemici è stato fatto arrestare e uccidere dalla classe sacerdotale dominante... se un bambino di oggi può venire a conoscenza del fatto che tale uomo è stato crocifisso E POI È RISORTO... lo dobbiamo alla Chiesa e a coloro che hanno creduto in essa in questi duemila anni.

Dicevamo che non sono cieco, per cui vedo anche io che l’istituzione ecclesiastica ha commesso degli errori, ma sono abituato a considerare con più attenzione quanto di positivo una persona o un’istituzione ha fatto, piuttosto che i suoi errori. Il punto è che oggi – ancor più che durante la caccia alle streghe – la Chiesa sta davvero deviando dalla sua missione. Non è infatti l’uccisione del corpo fisico a danneggiare lo spirito nell’uomo, ma il riuscire ad allontanarlo dalla fede. E la Chiesa, che oggi sul piano fisico non perseguita più nessuno, sta però riuscendo nell’intento più anti-cristico che si possa immaginare: distruggere la fede.

Lo scenario è quello del bar, uno di quelli dove non sono mai andato, perché non è di zona. La scena si svolge davanti al locale, perché all’interno non si può accedere; rispetto a prima cambia solo il fatto che il caffè lo si prende al freddo e senza il bancone dove poter appoggiare la tazzina, ma i “discorsi da bar” si possono comunque fare. Un sacerdote, mentre sorseggia il caffè dal suo bicchierino di carta, dialoga amabilmente con una mamma e la sua bambina, convinto in cuor suo di stare iniziando una giornata come tutte le altre. Invece no.

La prima parte del dialogo non l’ho sentita, ma a un certo punto il sacerdote rivolgendosi alla bambina dice: «Io prego perché il virus se ne vada al più presto. Mi raccomando, prega anche tu Gesù perché mandi via il virus».

«Non penso proprio che Gesù accetti di eliminare qualcosa che ha mandato Dio» intervengo io.

Il prete entra in stato di morte apparente. Alla mamma vengono un paio di ictus in successione.

 

Io decido di continuare a parlare, come il chirurgo che deve incidere col bisturi per il bene del paziente: «In questi mesi mi sono fatto l’idea che voi preti non siate più degni di entrare nelle vostre chiese, né tantomeno di celebrare messa. Invece di insegnare la fede, state insegnando la paura. Che senso ha desiderare che qualcosa passi? Mi corregga se sbaglio, ma non dovreste insegnare che è Dio a volere le cose? A me risulta che il nostro compito sia comprendere e accettare la Sua volontà, non decidere al suo posto cosa è giusto e cosa è sbagliato. Lei può anche aver perso la fede – e lo comprendo – ma almeno non lo insegni ai bambini, non compia questo scempio!»

Lui ha dei tempi di reazione piuttosto lunghi. Io mi sento autorizzato ad andare avanti. Anche se le parole possono sembrare dure, vi assicuro che il mio tono era gentile. Mentre leggete, non dovete quindi immaginare qualcuno che parla con disprezzo o in maniera esasperata: «In questi mesi vi è stato impedito di fare tutta una serie di cose, ma è successo perché non ne siete più degni. Si rende conto che un vigile o un carabiniere potevano fermare la celebrazione di una messa? Ciò che è accaduto è un evento simbolico di grande importanza. Per non parlare del fatto che un prete con la mascherina mi fa senso! Siete la vergogna di tutti coloro che vi hanno preceduto per duemila anni».

La mamma tira a sé la bambina (ha paura che possa infettarla con un virus mentale), mentre mi fissa con lo sguardo di chi sta assistendo a uno sbarco alieno.

«Qui la fede non c’entra. Noi dobbiamo rispettare la legge, come chiunque altro. Anche questo significa fare la volontà di Dio» risponde lui, che sembra ritornato in vita, ma è solo apparenza, come quando si dà la scossa elettrica alle rane morte usate in laboratorio per gli esperimenti.

«E invece la fede c’entra, eccome. Voi non siete “chiunque altro”, voi siete i ministri di Dio. Lo sa cosa significa il termine ministro? Il ministro è qualcuno che è al servizio di un ente superiore. Voi non rispondete alle leggi dello Stato, ma a quelle di Dio. Se occorre andare in galera, si va in galera. Se occorre morire, si muore. Durante la seconda guerra mondiale tanti sacerdoti sono morti, perché hanno preferito morire piuttosto che piegarsi. Per non parlare dei santi e dei martiri del passato, che non sono due o tre casi isolati, ma sono migliaia. Si muore per la libertà, non si rinuncia alla libertà per paura di morire!»

«Credo con umiltà di poter essere più utile ai fedeli da vivo che da morto. Non si porta conforto a nessuno da morti» prova a reagire lui.

«Tutto il contrario» rispondo io «una vita da schiavo non porta conforto a nessuno. Uno schiavo non può rendere libero un altro schiavo e un morto non può risuscitare un altro morto. Morire in un certo modo, invece, può educare milioni di persone. Gesù – così come tanti altri, venuti prima di lui e dopo di lui – ci ha insegnato l’importanza del morire in un certo modo. Gesù ci ha insegnato che è possibile rinunciare al corpo pur di non far morire l’anima. E se non sbaglio, il suo datore di lavoro dovrebbe essere Gesù, non il Governo...»

«Anche lei ha ragione e le prometto che ci rifletterò. Il conflitto tra potere temporale e potere spirituale è sempre stato un tema importante, anche se purtroppo non risolto. Ma lei di cosa si occupa? Cosa fa nella vita?» e la discussione prende un’altra direzione.

Mi giungono attraverso l’etere i vostri pensieri: «Ma Brizzi, quanto giudizio in queste parole! Ma Brizzi, non era il caso di attaccarlo in quel modo!» Vi voglio rassicurare dicendovi che i preti li vedo e li sento bellissimi, proprio perché li percepisco come bambini smarriti, che vorrebbero fare da guida spirituale agli altri ma non sanno esserlo nemmeno di sé stessi. Lungi da me il voler attaccare quel sacerdote. Questo episodio voglio sia un esempio di come è possibile scorgere la bellezza e la perfezione di qualcuno e allo stesso tempo parlare apertamente affinché quella persona sia costretta a riflettere su ciò che sta facendo. Vedere la bellezza non implica restare passivi di fronte alle deviazioni moderne. Vi ricordo che siamo sotto un vero e proprio INCANTESIMO, operato dalle forze della dissoluzione, per cui portare uno shock alla personalità può produrre un effetto estremamente risvegliante.

Probabilmente – incredibilmente – io sono stato il primo da cui quel sacerdote ha ascoltato un discorso del genere. La maggior parte delle persone nemmeno si è accorta della svolta fondamentale che si è verificata in questi mesi nel rapporto energetico fra Stato e Chiesa; quei pochi che si sono accorti di ciò che è accaduto, non hanno il coraggio di parlare in maniera schietta di fronte a un sacerdote. Ecco allora il provvidenziale intervento del Brizzi!

[la questione era stata da me trattata anche in questo articolo: La caduta definitiva della Chiesa]

Salvatore Brizzi

[Il mondo è bello, siamo noi ad esser ciechi]

 

 

  

 

 

LA REGOLA DEL NON LAMENTARSI

di Jon Gordon

http://www.salvatorebrizzi.com/2020/10/la-regola-del-non-lamentarsi.html


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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